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8. I nomi dei mesi - 1

Il mese di gennaio deve il suo nome al fatto che era dedicato al dio Giano, il quale presiedeva al principio di ogni cosa e di ogni azione.

Ma non sappiamo che nome avesse quando, nella romanità più antica, era l'undicesimo mese e non quello di apertura dell'anno, il quale infatti cominciava con marzo, cioè con la stagione primaverile.

 

calendario romano

Di questo inizio marzolino resta traccia nei nomi dei mesi di settembre, ottobre, novembre e dicembre che erano appunto il settimo, l'ottavo, il nono e il decimo mese del primitivo calendario.

C'erano altri due mesi che traevano il loro nome dai numerali: luglio e agosto si chiamavano rispettivamente quintilis e sextilis, e si videro mutare in Julius e Augustus per onorare Giulio Cesare e Ottaviano Augusto.

Il mese di luglio è variamente denominato a livello popolare, soprattutto in relazione alle operazioni agricole di questo periodo. Così in alcuni dialetti latini e tedeschi è chiamato "mese del fieno"; per certe zone della Sardegna è il "mese della trebbiatura"; in altre regioni, come la Campania e la Lucania, è definito il "mese della mietitura". Altrove luglio è più genericamente indicato come "mese delle messi"; nel calendario rivoluzionario francese il periodo che va dal 20 giugno al 19 luglio era detto "messidoro".

Il mese di febbraio, in latino Febrarius, era l'ultimo del calendario romano più antico. Sull'origine di questo nome  già gli antichi non erano d'accordo e facevano due ipotesi: derivazione da  "februus" (purificatore) e quindi "mese delle purificazioni" (è questa l'ipotesi più probabile); oppure  deriverebbe da "Februus", una divinità infernale alla quale in questo mese si facevano sacrifici, quindi "mese dedicato al dio Februo". Curioso il nome popolare tedesco "Hornung" (bastardo): si riferisce al fatto che questo è il mese più corto. Dice il nostro proverbio: "Febbraio, febbraietto, mese corto e maledetto".

Marzo, il mese che apre la bella stagione, era dedicato in Roma a Marte. Tale dio era invocato dai contadini e dai sacerdoti perché proteggesse le case e le famiglie, perché tenesse lontane dalle terre rifiorenti la sterilità, la devastazione, le calamità e le intemperie, perché lasciasse crescere rigogliose le messi e prosperi i vigneti. E Marte era il dio della guerra e a primavera si preparavano le spedizioni militari: bisognava far di tutto quindi per renderselo amico.