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I Gladiatori

Lucilio I l'Aesernino

“…c’era, durante i giuochi offerti dai Flacchi, un Esernino Sannita, uomo sanguinario, degno di quella vita e di quella condizione. Viene appaiato con Pacideiano, che fu il miglior gladiatore da che mondo è mondo; però anche Esernino non era un uomo da nulla, per quanto lo stesso Sannita fosse valente nella lotta e desse abbastanza da fare ad ogni avversario…”

Il contatto con i Romani trasformò i combattimenti e le rappresentazioni di forza, svolte in rare  importanti manifestazioni, in tutt'altra cosa. Entusiasti di queste competizioni, i Romani le importarono nella loro società trasformandole in avvenimenti agonistici di particolare violenza, il più delle volte sadici. Dopo l'annessione del Sannio a Roma, la lotta tra guerrieri in un'arena divenne lo sport nazionale. Erano nati i Gladiatori.

Tra le più antiche testimonianze di un combattimento gladiatorio svolto a Roma si ricorda quello avvenuto nel Foro Boario nel 263 a.C. organizzato dai nobili fratelli Marco e Decimo Giunio Bruto per commemorare la morte del padre. Da allora i "Giochi gladiatori", chiamati munus, ebbero un enorme successo tanto che solo pochi decenni dopo, nel 216 a.C. in occasione dei funerali di un importante uomo politico romano, furono più di 40 i gladiatori che si affrontarono in combattimento e per le esequie di Publio Licinio nel 183 a.C. furono più di cento a scendere nell'arena.


gladiatore sannita

Queste competizioni all'inizio erano svolte all'aperto, in recinti lignei dove gli spettatori si accalcavano a ridosso degli sfidanti. In seguito, quando i combattimenti d'arena divennero gare seguitissime dai Romani, furono costruiti veri e propri monumenti dove veniva esaltata tutta la violenza che questi giochi esprimevano, tanto da arrivare a costruire nel I secolo d.C. l'arena più imponente di tutti i tempi, il Colosseo.

All'inizio, intorno al III secolo a.C., i combattimenti gladiatori venivano strettamente associati ai Sanniti, quando per samnes si indicava una particolare armatura gladiatoria e solo in seguito furono introdotti altri tipi di combattenti come i Traci, che furono importati da Silla, ed i Galli grazie a Giulio Cesare. Fino alla fine del II secolo a.C. i termini "gladiatore" e "sannita" erano sinonimi.

Tra i gladiatori sanniti più famosi si ricorda Lucilio I di Isernia, detto l'Aesernino, che alla fine della carriera divenne "Doctor" cioè addestratore di gladiatori. Le sue gesta nell'arena risalgono al periodo dopo la "Guerra Sociale" cioè intorno alla metà del I secolo a.C. La sua palestra era a Capua e, per la concomitanza dei tempi e dei luoghi, non si esclude che possa essere stato uno degli addestratori di un grande gladiatore tracio, Spartaco.


Fonte: Sanniti - Archeologia dell'antico Sannio