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I Cavalieri Templari ad Isernia

La chiesa di San Giacomo Apostolo

Isernia era un centro viario di notevole importanza e sorgeva all'incrocio di due strade medievali di denso transito.
La prima, proveniente dal cuore dell'Abruzzo, proseguiva attraverso i rilievi del Molise e raggiungeva la Puglia. Era una delle più frequentate vie di transumanza e di pellegrinaggio e seguiva, pressappoco, l'attuale percorso della SS. N° 17 «dell'Appennino Abruzzese ed Appulo Sannitico».
La seconda proveniva da Vasto e, tagliando trasversalmente la penisola, scendeva a Venafro dove, innestandosi nella Casilina (SS. N° 6) e nell'Appia (SS. N° 7) proseguiva per Capua e Napoli.
 
templare
Da Isernia, inoltre, si dipartiva la strada che, per Cantalupo del Sannio, Bojano, Sepino e Morcone raggiungeva  Benevento, dove iniziava  il percorso dell'antica via Traiana che conduceva all'importantissimo scalo marittimo di Brindisi, imbarco privilegiato per la Terrasanta.
Di San Giacomo restano ancora tratti di mura antiche sia nella piazzetta che nello strapiombo sulla strada sottostante (l'antica via che scendeva da Roccaraso). Nel tratto di vecchie mura che delimita un lato della piazzetta, in antico il cortile della precettoria, si può ancora vedere il cortile del  «palazzino» dove alloggiava un elegante portale cinquecentesco.
Dell'insediamento abbiamo una descrizione di epoca giovannita. Vi era un «palazzino» dove alloggiavano i commendatori, «chiamato vulgarmente San Giacomo». Oltrepassato il portone d'ingresso si entrava in un cortile non molto largo che aveva, nell'angolo a sinistra, un pozzo con diritto d'acqua sulle condutture cittadine; l'imboccatura  del pozzo era di  pietre lavorate e squadrate con simmetria. In fondo al cortile sorgeva la chiesa intitolata a San Giacomo Apostolo, racchiusa nel recinto del palazzo. La porta della chiesa era dirimpetto al portone d'ingresso. Il notaio specifica che la chiesa era «di grandezza capace, così pure nell'altura», cioè era larga e alta. Il suo pavimento era lastricato e ben pulito. In fondo alla navata si trovava l'altare con un affresco murale della Vergine col Bambino in braccio; ai lati, dipinte su legno, le immagini di Giovanni Battista a destra e di San Giacomo a sinistra. L'acquasantiera era retta da una colonnina di pietra ben lavorata, e la porta era scolpita e ben foderata. Sul colmo della facciata della chiesa, sopra la porta d'ingresso, vi era la campana in un archetto di fabbrica. Da questa sommaria descrizione pensiamo trattarsi di una chiesa romanica ad aula rettangolare con campaniletto a vela.
La relazione del notaio termina con un elenco di paramenti e arredi sacri pertinenti alla chiesa.

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