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La via Francigena e Sant'Angelo in Grotte

    La Via Francigena, anticamente chiamata Via Francesca o Romea e detta talvolta anche Franchigena, è parte di un fascio di vie che conduceva alle tre principali mete religiose cristiane dell'epoca medievale: Santiago de Compostela, Roma e Gerusalemme. I primi documenti d'archivio che citano l'esistenza della Via Francigena risalgono al XIII sec. e si riferiscono a un tratto di strada nel territorio di Troia in provincia di Foggia. Il percorso di un pellegrinaggio che il vescovo Sigerico nel X sec. fece da Canterbury per giungere a Roma rappresenta una delle testimonianze più significative di questa rete di vie di comunicazione europea in epoca medioevale, ma non esaurisce le molteplici
mappa
alternative che giunsero a definire una fitta ragnatela di collegamenti che il pellegrino percorreva a seconda della stagione, della situazione politica dei territori attraversati, delle credenze religiose legate alle reliquie dei santi.
Il pellegrinaggio a Roma, in visita alla tomba dell'apostolo Pietro era nel medioevo una delle tre peregrinationes maiores insieme alla Terra Santa e a Santiago di Compostela. Per questo l'Italia era percorsa continuamente da pellegrini di ogni parte d' Europa. Molti si fermavano a Roma, gli altri scendevano lungo la penisola fino al porto di Brindisi e da lì si imbarcavano per la Terra Santa. Una tappa importante prima di giungere a Brindisi era il Santuario di San Michele Arcangelo a Monte Sant'Angelo, sul Gargano. Nella maggior parte dei casi i pellegrini seguivano le Strade consolari romane. I pellegrini provenienti soprattutto dalla terra dei Franchi in età post carolingia cominciarono a valicare le Alpi ed entrare in Italia. Con l'itinerario primitivo si entrava in territorio italico attraverso il Colle del Monginevro (talvolta transitando anche dal Colle del Moncenisio), dando così alla strada il nome di Francigena, cioè proveniente dalla Terra dei Franchi. La via prese quindi a far parte di quella vasta rete di strade e percorsi che segnava l'Europa di pellegrinaggio e che univa tutti i maggiori luoghi di spiritualità del tempo.

croce In riferimento alle origini di Sant'Angelo in Grotte, si può dire che le fonti più antiche, secondo il Masciotta, si possono far risalire al XII secolo, con Enrico e Gualtiero Badianosa (o di Badianosa). È indubbio però che il culto dell'Arcangelo sia di origine longobarda; pertanto è verosimile che qualche pellegrino asceta abbia scelto questo appartato "nido d'aquila" a circa 1000 metri d'altezza lungo l'abituale viaggio al Gargano ed in Terra Santa.
Il tratturo Pescasseroli-Candela, in quel periodo, potrebbe aver rappresentato un'utile variante alla spesso impaludata Via Appia, come prosecuzione della famosa via Francigena proveniente dalla Gallia.

Fonti: Wikipedia, Nel Cuore del Sannio tra natura e tradizioni (Comunità Montana Sannio)